FRANK SKYWALKER E I PRIMI SITH-DARTH BANE E LA REGOLA DEI DUE

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. ALIEN88
        +1   +1   -1
     
    .

    User deleted


    Frank Skywalker e i primi Sith
    Darth Bane e la regola dei due
    Prologo
    Tanto tempo fa, in una galassia lontana lontana, Darth Bane regnava nelle vastità dell’universo: aveva sottomesso tantissimi popoli da solo. Era un uomo basso, pieno di rughe e piuttosto goffo: riuscì a compiere tutte le sue malvagie imprese soltanto grazie ad un potere che non si era mai visto prima, era legato alla Forza, un campo energetico invisibile che attraversa tutti e tiene unita tutta la galassia. Bane era l’unico nell’universo che sapeva utilizzarla. Il problema era che utilizzava ciò per servire il male. Sembrava che nessuno riuscisse a fermarlo, ma una speranza apparve alla galassia: questa proveniva da Yavin-4. Nacque il primo Skywalker. Tramite attente analisi si scoprì che anche lui era in grado di utilizzare la Forza. Il suo nome era Frank. Crescendo imparò ad usare i suoi poteri. Decise, a differenza di Darth Bane, però, di utilizzarli per servire il bene. Intanto, quest'ultimo, decise di usare il suo potere per creare un suo apprendista: riuscì ad indurre i Midi Chlorian a creare la vita. Nacque dunque un altro Sith, Darth Traya, di sesso femminile. Il compito di Frank sarebbe stato quello di fermare la loro sete di potere, con ogni mezzo necessario. All’età di diciotto anni, decise di raggiungere il pianeta Geonosis, sito delle prime fabbriche di armi della galassia. Qui forgiò con le sue stesse mani la prima spada Laser, l’arma che avrebbe dovuto usare durante le sue missioni. Non sarebbe stato da solo, però: prese con sé tre ragazzini orfani e due wookie e decise di addestrarli. Dopo un paio d’anni anche loro cominciarono a padroneggiare gli stessi poteri di Frank e Bane. Frank fondò dunque l’ordine dei Jedi, istituito per riportare la pace nella galassia.

    Edited by ALIEN88 - 6/8/2018, 17:36
     
    Top
    .
  2.     +1   +1   -1
     
    .
    Avatar

    Le donne che hanno cambiato il mondo non hanno mai avuto bisogno di mostrare nulla se non la loro intelligenza

    Group
    Founder and Admin
    Posts
    4,379
    Reputation
    +11
    Location
    NO AL REVISIONISMO STORICO

    Status
    Offline
    Mi piace questa fanversion! E così hai interrotto l'innaturale regime riproduttivo che tanto richiama le religioni rivelate. Gli Skywalker hanno, finalmente, un capostipite. Bravo.
     
    Top
    .
  3. ALIEN88
        +1   +1   -1
     
    .

    User deleted


    Capitolo: 1-Frank e i suoi apprendisti cercano mezzi per lasciare Geonosis
    Per portare a termine la missione, però, i giovani Jedi avevano bisogno di una nave per potersi spostare agevolmente. Non era un compito facile su Geonosis, visto che li trovare venditori di astronavi era difficile e i pochi che c’erano le rivendevano a prezzi disonesti. “Salve, siete in possesso di un’Ala-Y in vendita?” chiese Frank ad un noto mercante di navi di nome Ian Llarson. “Si, noi questo abbiamo! Stai cercando un pezzo raro, straniero. Ti verrebbe a costare meno un‘Ala-A modifica…”. “Quanto mi verrebbe a costare?” chiese di nuovo Frank. “Mah, non saprei. Non ho mai trattato questo genere di articoli. Data la rarità e l’iperpropulsore come nuovo… Penso attorno alle 57.000 datarie” rispose Ian. “57 mila sono troppe. Io posso offrirti un massimo di 29.900 datarie”. “No, è veramente troppo poco! Non vendo a così poco neppure un’Ala-A in condizioni pessime! 50 mila è il massimo!” disse deciso il mercante. “Sono troppe. Penso che mi rivolgerò a qualcun altro”. “Nessun altro possiede un prodotto del genere”. Frank lo ascoltò e si allontanò. Sembrava proprio impossibile trovare qualcosa a basso prezzo e il tempo stringeva: mentre i sei Jedi cercavano qualcosa per lasciare il pianeta, Bane organizzava nuove conquiste. Il giorno successivo Frank si rivolse a qualche abitante della cittadina. Tutti gli dissero che li girava tutto sulla “Rotta dell’abisso N-221”: era una gara tra piloti provenienti da ogni anfratto della galassia. L’obbiettivo era quello di oltrepassare per primi l’anello del diavolo. Il vincitore era uno solo, mentre gli altri concorrenti avrebbero finito la loro gara vagando nello spazio. L’anello del diavolo era un enorme portale spaziotemporale che può teletrasportare solo una nave su Geonosis prima di ricaricarsi, processo che poteva durare anche una settimana. Il vincitore avrebbe ottenuto la nave che gli avrebbero prestato per gareggiare. Era la novantasettesima edizione, ma mai nelle edizioni precedenti il premio finale consisteva in navette del genere. L’unica possibilità di andarsene dal pianeta senza spendere ogni singolo centesimo che avevano a disposizione i giovani Jedi era vincere quella gara. Frank era un pilota abbastanza esperto, per cui si offrì lui come pilota della squadra. I suoi compagni erano i suoi apprendisti, che avrebbero costituito il suo equipaggio. Si iscrisse tra i primi e gli prestarono, come navetta da gara, un mercantile YT corelliano con un iperpropulsore in grado di spingerlo a 0,5 parsek sopra la velocità della luce. La nave aveva una pianta circolare, con l’abitacolo posizionato sulla destra rispetto il corpo principale. Possedeva due torrette turbolaser per difendersi dagli attacchi nemici. I concorrenti si alzarono in volo e raggiunsero il punto dal T sarebbero partiti. Arrivati li venne spiegato loro il regolamento: “In questa gara non si possono utilizzare le armi di cui i vostri mezzi sono dotati. Se lo farete sarete istantaneamente squalificati dalla corsa. Potete fare tutto tranne danneggiare volontariamente le navette degli avversari. Buona gara a tutti voi!”. Poi venne dato il segnale per partire. Alla partenza si distinse subito il gruppo di testa dal resto dei concorrenti. Vi erano la navetta di Frank, quella di un certo Nethroi da Naboo e quella di Rel Illil da Mustafar. A un terzo di gara si presentò il primo ostacolo da superare: l’anello gravitazionale N22. Questo anello era un ammasso di materia avente quasi la gravità di un buco nero: l’unico modo per passarlo era quello di attivare l’iperpropulsore alla massima potenza. Il problema maggiore si sarebbe presentato dopo: avendo l’iperpropulsore a pieno regime, appena la nave sarebbe arrivata ad una certa distanza dall’anello sarebbe stata sparata nell’iperspazio. Essendo spazio inesplorato, nessuno sapeva cosa aspettarsi dopo l’anello, quindi non si potevano fare calcoli sulla destinazione. A velocità luce la navetta poteva anche andare a finire contro un asteroide e, di conseguenza, esplodere. Il difficile, quindi, stava nel riportare alla potenza minima l’iperpropulsore nel momento in cui la gravità dell’anello sarebbe stata gestibile dal reattore principale. Se fosse stato spento anche solo un attimo prima, la navetta sarebbe stata inghiottita dall’anello, mentre, se fosse stato spento un attimo dopo, l’equipaggio si sarebbe ritrovato, nella migliore delle ipotesi, in una località dello spazio lontanissima dalla Rotta dell’Abisso, mentre, nella peggiore delle ipotesi, sarebbero stati disintegrati senza neanche accorgersene. Frank attivò l’iperpropulsore. Il mercantile cominciò a tremare e un allarme si attivò. Sul quadro principale si accese la spia del rischio di sovraccarico. Joe urlò a Frank: “Se continui così esplodiamo!”. Frank rispose: “Lo so!!!”. La nave sobbalzò e, dopo qualche secondo che dai membri dell’equipaggio sembrò durare otto ore, Frank riportò al minimo l’iperpropulsore. Qui cominciava la seconda parte del lavoro: portare la nave fuori dal raggio gravitazionale dell’anello, un duro compito per il motore principale della nave. Sembrava che non ci si muovesse, ma quando meno i piloti del gruppo di testa se lo aspettavano, la forza che li attirava violentemente verso l’anello si arrestò di colpo e le navi ripartirono sparate verso il prossimo ostacolo: la nebulosa dell’abisso M88, un ammasso di materia densissimo, dove è quasi impossibile evitare una collisione con un grosso asteroide. Prima di arrivarci, però, vi era un pezzo di spazio ospitato soltanto da asteroidi di medie dimensioni. Rel Illil finì contro uno di questi e venne scagliato nella direzione opposta a quella del traguardo. “Frank, finiremo come Rel se continui ad andare a questa velocità!” disse agitato Bill. Frank gli rispose: “Mantieni la calma, Bill. Stai esagerando. La situazione non è così tragica! Tra qualche giorno ti ritroverai faccia a faccia con Darth Bane. Questo, per te, dovrebbe essere soltanto l’antipasto. Dunque in testa rimanevano solo Frank e Nethroi. Dopo qualche minuto tra gli asteroidi, le due navette raggiunsero la nebulosa: il gas che la componeva la rendeva gialla, rossa e verde. Le astronavi di Frank e Nethroi vi entrarono: si ritrovarono immersi in un mare di asteroidi immensi. Questi attiravano sempre più asteroidi verso la loro superficie. Ad un tratto due enormi rocce collisero, riducendosi in piccolissime meteore dirette verso le due navette: il bello arrivava adesso: i piloti dovevano evitare gli impatti con gli asteroidi per non distruggere i loro mezzi. Chiaramente, alla fine della gara, il vincitore si sarebbe probabilmente tenuto un pezzo di ferraglia. Le due astronavi se la stavano cavando bene. Solo un paio di impatti, ma presto sarebbero usciti. Intanto anche il gruppo di coda entrò nella nebulosa: vi erano una trentina di navi. Un paio di questa finirono contro un grosso asteroide e, esplodendo, ridussero in briciole l’enorme roccia. Queste “briciole” puntavano dritto verso le altre navi, che in un batter d’occhio si ritrovarono in una tempesta di asteroidi. Una dopo l’altra cominciarono ad esplodere, finché non rimasero solo le astronavi di Frank e Nethroi, che riuscirono ad oltrepassare la nebulosa. Sarebbe stata una lotta all’ultimo sangue per la prima posizione: l’ultimo ostacolo sarebbe stato quello decisivo. Quest’ultimo era quello della Rotta nell’abisso: i due equipaggi avrebbero dovuto localizzare l’anello del diavolo il prima possibile, poi trovare il percorso più breve per raggiungerlo alla velocità della luce e poi oltrepassarlo. A quel punto avremmo avuto un vincitore. “Eccolo!” disse Bill. “No, io penso che sia questo” gli rispose Eric. I due wookie si guardarono: “Aaarrgh Waaa” disse Cosplay. “Arhemuurg ouuuurrrgh” rispose Chewlius. “No, state sbagliando tutti, ragazzi. E’ questo l’anello. E’ inglobato in un asteroide” annunciò sicuro Frank. Nel momento in cui partirono nell’iperspazio anche Nehtron lo fece. Usciti dalla velocità luce si ritrovarono davanti l’enorme portale: erano testa a testa. Mentre si avvicinavano al portale fu una casualità a dichiarare il vincitore: l’asteroide che inglobava l’anello andò a sbattere contro un altro. I frammenti che si formarono in seguito all’impatto andarono a schiantarsi sulla navetta di Nethron, che finì fuori dall’orbita stabilita. Frank, dunque, oltrepassò l’enorme portale per primo, ritornando su Geonosis. “Oooh, vedo che abbiamo un vincitore! E’ nato su Yavin-4 ed è precipitato qui in seguito ad un attacco portato al suo Ala-Y da parte di due Caccia Tie, il pilota numero uno di questa edizione della Corsa alla Rotta dell’Abisso Fraaaaaaank Skyyyywalkeer, che, come da regolamento, si porterà a casa il suo bellissimo mercantile corelliano YT!!!”. “Abbiamo vinto!” disse gioendo Bill. Anche Chewlius e Cosplay dissero gioendo qualcosa, anche se solo Frank lo capì, visto che parlavano il Wookiese.
    La nave, dunque era di Frank, adesso bisognava trovare Darth Bane.
     
    Top
    .
  4. ALIEN88
        +1   +1   -1
     
    .

    User deleted


    Capitolo: 2-sorprese su Degobah
    Con la nuova nave, ora tutto stava nel capire dove andare: che utilità ha un mezzo se non sai dove portarlo? Frank e i suoi padawan cominciarono a cercare indizi su dove Darth Bane potesse trovarsi in quel momento. Gli ultimi dati sul Sith risalivano a quindici giorni prima: si trovava su Mustafar. Qui sorsero altre domande: cosa era andato a fare su Mustafar? Si trattava di un pianeta nell’Orlo Esterno della galassia. Inoltre è ricoperto di lava e l’unica attività industriale che vi si pratica è l’estrazione di minerali dalla crosta del pianeta. La prima cosa da fare era andare su quel pianeta infernale. Bisognava sapere cosa ci fosse sopra di così importante. “Cosa facciamo quando arriviamo?” chiese curioso Bill. “Beh, prima di tutto dobbiamo fare una breve ricognizione sulla superficie per vedere dove può essere stato. Poi dobbiamo chiedere se qualcuno lo ha visto e poi dovremo partire di nuovo” rispose Frank. Così i cinque si imbarcarono di nuovo. Usciti dall’iperspazio si ritrovarono davanti a Mustafar: era un pianeta avente la superficie quasi completamente ricoperta di lava. Riusciva, grazie alle sue sfumature che vanno dall’arancione del magma al nero della crosta carbonizzata, a risaltare anche tra due giganti gassosi. La sua attività vulcanica è altamente influenzata dalla forza di gravità dei due giganti gassosi, che tende ad allungare Mustafar, aprendo buchi sulle placche tettoniche, dai quali fuoriesce il magma. Mustafar si trova più vicino a Jestefad, ma non vi precipita grazie all’enorme forza di gravità prodotta dal più grande Lefrani. “Che razza di inferno di fuoco” disse Eric guardando il piccolo corpo celeste. Frank iniziò a sorvolare la superficie del pianeta: la sua attenzione ricadde su uno strano edificio di fianco ad una miniera. Era alto e avente una pianta cubica. “Voi restate qui dentro. Io scenderò dalla nave e controllerò l’edificio” comunicò Frank ai suoi apprendisti. Sceso dalla navetta si ritrovò in un inferno di fuoco. Poi entrò nella struttura: dentro venne accolto da un droide alto e tanto magro da sembrare quasi bidimensionale. “Salve, maestro Frank, la stavamo aspettando” disse il droide. “Non sapevo che fossi atteso” disse Frank. “Si, la aspettavamo da più di tre anni. Il maestro Yoda aveva previsto il tuo arrivo” rispose il droide. “Scusi, maestro chi?” chiese perplesso Frank. “Il maestro Yoda, uno degli ultimi arrivati nell’ordine dei Jedi” ribatté il droide. “Grazie, sa qualcosa su Darth Bane?”. “Certo, è un lord Sith. E’ passato da qui circa sedici giorni fa. Era di passaggio. Ha fatto uno scalo qui su Mustafar, poi è ripartito per Degobah” disse il droide. “Grazie mille e arrivederci!”. “Arrivederci, maestro Jedi”. Frank tornò perplesso: “Sistema Degobah… Degobah… Ma che ci va a fare nell’Orlo Esterno! Poi Degobah è un pianeta ricoperto da immense foreste, non è un posto da Sith!”. “Awraawrgh Uuuurrgh!” disse Chewlius. “No, andremo su Degobah. Non possiamo non farlo” disse Frank. Di a Cosplay di cominciare ad accendere il motore primario, io arrivo tra due minuti”. La sua attenzione si era focalizzata su un oggetto vicino ad un fiume di lava. Avvicinandosi, Frank cominciò a capire che era un pezzo di spada laser. Era una spada quasi in perfette condizioni: c’era solo un taglio netto alla base dell’impugnatura, come se una volta era attaccata a qualcosa. Frank la accese: era dotata di una lama rossa. Secondo i racconti su Darth Bane, la sua spada era rossa e doppia: era chiaro che li, sedici giorni prima, il Sith aveva combattuto con qualcuno, ma le due domande che emergevano erano chi avesse duellato con lui e chi aveva avuto la peggio. Frank prese la spada e risalì sulla sua nave. Poi decollò con i suoi compagni. La destinazione? Degobah. Arrivati nell’orbita del pianeta, nessuno si sarebbe aspettato di trovarvi un Sith: era un pianeta ricoperto da foreste. Inoltre innumerevoli sue regioni erano paludose e nascoste dalla nebbia. Appena la navetta entrò nell’atmosfera, il motore primario cominciò a “fatciare”, a causa dell’umidità che invadeva i condotti di raffreddamento. “Reggetevi forte, sarà un atterraggio duro!” urlò Frank agli altri. La nave precipitò in una zona paludosa molto fangosa. Frank percepiva qualcosa: come una presenza molto potente nella forza. “Bill, Eric, Joe, fate un inventario di tutto ciò che non è andato distrutto all’impatto. Chewlius, Cosplay, verificate lo stato dei motori e dell’impianto elettrico. Io vedo se trovo qualcosa” annunciò Frank. Quest’ultimo si allontanò verso un’altura. “E’ strano questo posto. E’ come se qualcuno… Spiasse! Tu chi sei?” chiese Frank ad una strana creatura verde. “Io sono Yoda” disse. “Il maestro Yoda. Mi hanno parlato di te su Mustafar. Sei uno legato alla forza. Tuttavia non sapevo che facessi parte dell’ordine dei Jedi”. “Mmmm… Tutti quelli che usano per il bene la forza dell’ordine fanno parte” disse Yoda. “Sei stato di recente su Mustafar a duellare con un certo Darth Bane?” chiese Frank. “Con Darth Bane io combattuto ho. Spezzato la spada e ferito il viso io gli ho”. Frank lo guardò. “Combatti contro Bane?” poi gli chiese. “Si, e tu?” “Si”. “Bene, allora con voi io verrò. Una mano vi darò”. Va bene, ti porto alla nave. “Auuuaaargh oouuuurrrgh” disse Chewlius appena vide Frank. Diceva che non c’erano danni ai motori e che aveva rimosso l’acqua dai condotti di areazione. “Bene, grazie Chewlius” rispose Frank. “Bene, maestro Yoda, è stato costruito un tempio Jedi su Coruscant. Ho pensato di affidare i padawan, per il momento al maestro Nihilius” disse Frank. “Una buona idea questa è. Al sicuro su Coruscant i padawan saranno” rispose Yoda. Prima di dirigersi verso la capitale Frank chiese: “Dove si è diretto Bane dopo lo scontro su Mustafar?” Yoda gli rispose: “Su Vurdon Ka egli è andato”. Così ripartirono per Coruscant. I padawan non erano mai stati alla capitale della LLNG (Lega della Libertà Nella Galassia) e, appena entrarono nell’orbita del pianeta, il primo commento di Joe fu: “Che razza di pianeta è? E’ un’immensa città! Non ho mai visto una cosa simile!”. Non si capiva se era un commento positiivo o negativo, ma nessuno chiese nulla. Atterrarono dolcemente su una piazzola d’atterraggio davanti all’enorme tempio Jedi. Yoda e Frank portarono i padawan al maestro Nihilius. “Insegna loro qualcosa sulla Forza Vivente mentre sbrighiamo una faccenda, maestro Nihilius” disse Frank. “Certamente” rispose il maestro Jedi. Così Yoda e Frank tornarono sulla navetta. “Maestro, sono perplesso. Perché Bane si continua a spostare dall’Orlo Esterno all’Orlo Interno e viceversa? Inoltre Vurdon Ka è un pianeta pacifico e privo di esercito difensivo. Perché andare proprio lì?” chiese Frank. “Inquietante la risposta alle tue domande è. Non lo so. Allarmanti le mosse del maestro Sith sono” rispose Yoda.
     
    Top
    .
  5. ALIEN88
        +1   +1   -1
     
    .

    User deleted


    Capitolo: 3-Frank e Yoda vengono da un gruppo di seguaci di Bane durante un inseguimento
    Dunque la ricerca ricominciò. Yoda e Frank cominciarono il viaggio verso Vurdon Ka. Arrivarono nel sistema di Vurdon dopo un paio d’ore di volo. Si trattava di un pianeta pieno di praterie, alberi e muschi, abitato da pacifiche creature dei boschi, molto simili agli Ewok della Luna Boscosa di Endor. I due maestri Jedi atterrarono vicino ad una sorta di cittadella. Era un luogo tranquillo, ma per le strade non c’era nessuno: i rivenditori agricoli non vendevano niente quel giorno. Porte e finestre delle case erano barricate da assi di legno inchiodate al muro. Non si capiva il perché di tutto ciò. Era una città inquietante. Ad un tratto si sentì un forte rumore: come una spada laser che distruggeva qualcosa. “Hai sentito? Questa è sicuramente una spada laser” disse Frank a Yoda. “Andare a vedere cosa succede noi dobbiamo” ribatté Yoda. I due seguirono il rumore fino alla piazzetta principale della città. “Tu chi sei?” chiese Frank ad un uomo basso, rugoso e un po’ goffo. Aveva in mano una spada laser rossa, con un taglio netto alla base dell’impugnatura. “Me es Darth Bane” egli rispose. I due Jedi accesero le spade laser: stava per cominciare un folle combattimento. Bane partì all’attacco. Le sue mosse con la spada, tuttavia, non erano folli e difficili da capire come tutti si aspettavano: era lento, goffo e prevedibile. Tuttavia aveva molta fortuna. Il combattimento continuava: Yoda era sul punto di colpire Bane. Frank lo stava tenendo impegnato per consentire a Yoda di attaccarlo. Appena il Sith si accorse del pericolo usò la forza per togliersi di dosso Frank. Poi cominciò a scappare verso un’Ala-Y. Bane vi salì velocemente e accese i motori. Frank e Yoda, allora, si diressero verso il loro YT. Le due navette partirono: il Sith cominciò a dirigersi verso un grosso spazio porto in orbita intorno al pianeta. Probabilmente aveva intenzione di cambiare nave per confondere i due Jedi. Questi, comunque, gli stavano alle calcagna. Bane scese dalla sua navetta e si diresse verso un’Ala-X in rifornimento. Arrivato all’attracco eliminò le guardie all’ingresso del pontile spaziale. Poi entrò nella navetta, accese i motori e decollò. Un alto parlante all’interno del porto annunciò: “Ala-X 068399739 non autorizzata al decollo. Se non vi fermate istantaneamente vi arresteremo”. Un altro riferì agli ascoltatori: “Violazione della sicurezza-due uomini colpiti. Inizio chiusura porte per uscire dal porto. Mettere in isolamento Ala-X 068399739 e arrestare l’equipaggio. A tutti i presenti, allontanarsi dall’attracco 11”. Le porte per lo spazio vennero chiuse. Appena le squadre di sicurezza entrarono nell’Ala-X non trovarono nessuno. “Attenzione, siete tutti pregati di abbandonare lo spazio porto. La stazione verrà isolata per evitare ai criminali di fuggire. Chiunque verrà trovato nella stazione potrà essere arrestato con l’accusa di violazione delle regole dello spazio porto di Vurdon Ka. Ricordiamo i presenti che non siamo a Mos Esley”. Yoda e Frank si guardarono: “Restare sulla stazione dobbiamo restare, se Darth Bane vogliamo bloccare” disse Yoda. “Dobbiamo farlo per forza. Neanche tutti i contrabbandieri di Mos Esley riuscirebbero ad arrestarlo”. I due Jedi si nascosero in un condotto di areazione e aspettarono che tutti i presenti andassero via. Tuttavia accadde l’impossibile: Bane riuscì ad aprire le porte del porto con la forza. A quanto pareva si era nascosto nell’Ala-X e aveva aspettato il momento giusto per scappare. “Fermare Bane noi dobbiamo” disse Yoda. Così i due Jedi si diressero verso la loro navetta e partirono all’inseguimento dell’Ala-X. Appena usciti dallo spazio porto, Bane contattò un gruppetto di suoi seguaci a bordo di alcuni Caccia-Tie, che attaccarono Yoda e Frank. “Yoda, prendi il comando, io vado alle torrette contraeree per rispondere al fuoco” disse Frank. “Alle calcagna di Darth Bane restare dobbiamo, se catturarlo dobbiamo” rispose Yoda. I Caccia Tie erano due, ma erano più che sufficienti: stavano riuscendo a rallentare l’YT. Come se non bastasse dallo spazio porto uscirono tre navette della sicurezza. Queste iniziarono a far fuoco sia sui Tie, sia sull’YT, sia sull’Ala-X. I due Tie vennero eliminati velocemente, poi succese qualcosa di inaspettato: Bane entrò nell’iperspazio e l’YT dei due Jedi finì nel vuoto spazio-temporale, finendo alla velocità della luce con Bane. Le due navi si urtarono follemente: l’Ala-X del Sith uscì dal tunnel spazio-temporale. Bane precipitò sulla Luna Boscosa di Endor. Poco dopo anche i due Jedi uscirono dall’iperspazio, ma nell’orbita di Kamino. Ora i due avevano un grande indizio per scoprire cosa Bane volesse fare: Kamino è un pianeta dove l’unica attività industriale era il clonare soldati per eserciti. La prima cosa da fare sarebbe stata avvertire il consiglio della notizia, poi interrogare i clonatori, poi contattare nuovamente il consiglio. Cosa attirava Bane sul pianeta? Era solo intento a clonare altre persone o sé stesso? Sul pianeta c’era qualcuno che ancora nessuno conosceva?
     
    Top
    .
  6.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Le donne che hanno cambiato il mondo non hanno mai avuto bisogno di mostrare nulla se non la loro intelligenza

    Group
    Founder and Admin
    Posts
    4,379
    Reputation
    +11
    Location
    NO AL REVISIONISMO STORICO

    Status
    Offline
    E' uscito il trailer di Rise of Skywalker...pare che Rei diventi ...oscura.
     
    Top
    .
5 replies since 3/8/2018, 17:56   47 views
  Share  
.